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Filosofia

Siamo nati e cresciuti in una terra che riserva inestimabili ricchezze.

Filosofia

Riconoscenza.
Per la terra. Per ciò che sa dare.
Miracoli attesi, sperati. Avverati.

Siamo nati e cresciuti in una terra che riserva inestimabili ricchezze. Non coglierne bellezza e generosità sarebbe stato quasi un fatto oltraggioso. Non solo. Siamo sangue di chi il sangue lo ha davvero versato prima di noi, affidandosi alla sola forza delle braccia, alle preghiere, all’imprevedibilità dei venti, dell’acqua dal cielo…
La vigna è l’Alfa e l’Omega del nostro viaggio. È partenza e arrivo.
È ciò che amiamo e ci risulta molto difficile immaginare altri scenari, altri destini. La polvere della terra ci è entrata in circolo da bambini, riscaldata dal sole è come se ci avesse marchiati a fuoco.
Il vino è un potentissimo collante per l’umanità. Unisce le persone, intona e infiamma dibattiti, svela segreti, scava nel profondo. E accetta saggiamente di invecchiare.

Vino.
Come mestiere ripagato dalla gioia.
Narrazione di un sogno.
E di verità da svelare.

Facciamo emozioni.
O, se preferite, Barolo, Nebbiolo, Barbera e Chardonnay.
Per noi il vino non è soltanto mestiere. È una bellissima storia d’amore nata nei primi del Novecento tra i nostri bisnonni, Anin e Minot, passata poi nelle mani di Adriana, detta Dadà, e Giovanni, i nonni. Per arrivare ai nostri genitori, Maurizio e Graziella. E a noi dal nuovo Millennio. In ogni bottiglia è racchiuso un album di famiglia. Stapparla significa sfogliare una passione che profuma di antiche e nobili tradizioni con note di modernità dettate inesorabilmente dai tempi che cambiano. Consci di una potente eredità, sfruttiamo ciò che di meglio ci può offrire la tecnologia, sapendo quanto sia importante la mano che la guida.

Sempre.
La terra non dà tregua, nemmeno quando riposa.
Sole, vento, pioggia parlano per lei.

Benché nell’arco dell’anno ci siano momenti cruciali, che possono fare di un’annata, un’ottima o una pessima annata, la dedizione al mestiere è totale, non conosce sosta.
Perfino l’attesa, quella di un germoglio o della pioggia che magari tarda ad arrivare, comporta fatica.
Una fatica che incrocia a metà strada, e fonde, due concetti molto diversi tra loro: da una parte la razionalità del calcolo millimetrico grazie allo studio e alle tecnologie a disposizione, dall’altra l’irrazionale speranza che tutto vada per il verso giusto. I tempi che contano davvero sono quelli dettati dalla Natura. Bisogna esserci sempre. Rispondere quando “lei” chiama. Anche senza preavviso.